Report dal 14 al 16 luglio 2013
Quei circa duecento Germani reali che sostano alla Cassinazza sembrano essere tutti femmine o giovani, all’apparenza nessun maschio. In realtà, i maschi adulti hanno completato la muta e ora anche loro hanno un piumaggio bruno e mimetico identico a quello delle femmine e lo
manterranno fino all’inverno.
Una giovanissima Poiana, al mio arrivare, si lancia in un volo molto incerto e si rifugia sul primo albero che trova. E’ sfortunata, perché proprio su quell’albero hanno fatto il nido i Lodolai, che reagiscono inferociti.
Per quanto riguarda la migrazione, questi sono stati i giorni più vuoti dell’anno: praticamente zero migratori.
Nella garzaia hanno preso posto anche gli Ibis sacri. Sono temuti come ladri di uova e pulcini, ma per ora non fanno danno; si limitano a litigare tra di loro per accaparrarsi rami con cui costruire il nido. Tutto intorno è caos: molti dei nuovi nati si muovono in giro e si vedono nidi con dentro pulcini di Airone guardabuoi, di Marangone minore e di Garzetta, variamente mescolati e ammucchiati insieme. E la puzza di
guano arriva fino sull’argine. Ho sempre pensato che l’Ibis sacro fosse solo bianco e nero. Non avevo mai notato le penne dorate; forse il colore diventa più intenso periodo degli accoppiamenti. Anche colorato resta comunque un animale bruttissimo. Un poco meno, ma sempre brutto.