Un contrattempo ha mandato a monte tutti i miei programmi e così mi sono ritrovato a passare il Ferragosto alla Cassinazza.
Ne sono stato ben ricompensato con l’osservazione di una specie eccezionale, mai incontrata prima di ora: lo Svasso collorosso. Un individuo giovane che traversava una delle zone umide di acqua bassa. Purtroppo si è rivelato molto diffidente, si è allontanato rapidamente e si è defilato tra le canne per mai più ricomparire.
Un altro incontro speciale è stato il Pettazzurro, che alla Cassinazza era già stato osservato in passato solo pochissime volte. I migratori più in vista in questi giorni sono il Beccafico, la Balia nera e ancora i Gruccioni. Per i limicoli, è comparso il primo Combattente dell’autunno; tra le anatre un Moriglione.
Leptotes pirithous è una piccola farfalla della famiglia Lycaenidae, con due caratteristici codini filiformi; è presente nell’Europa meridionale e in tutta l’area mediterranea. Alla Cassinazza l’avevo già incontrata una sola volta in passato – tre anni fa – ma allora non riuscii a documentarla con una fotografia. Questa volta non mi è sfuggita.
Report settimanali
Report dal 09 al 13 agosto 2022
Alla Cassinazza le anatre tornano a raggrupparsi, come avviene ogni anno al termine della stagione riproduttiva; ora sono presenti centinaia Germani reali, dozzine di Alzavole, pochissime Marzaiole e un solo Mestolone. La migrazione degli acquatici è completata da Beccaccino, Piro-piro boschereccio, Cavaliere d’Italia, più Pantana, Totano moro e Piro-piro culbianco, questi ultimi in piccoli numeri, che non arrivano a dieci.
Al di fuori e al di sopra delle acque, i migratori di questi giorni sono: Pigliamosche, Balia nera, Upupa e stormi di Gruccioni in volo. A giudicare da ciò che si sente, nel canneto dovrebbero essere numerose anche le Cannaiole; ma se ne riuscisse a vedere una!
Da almeno due settimane ho notato la completa assenza dello Storno; questo non era mai successo negli anni passati. Anzi, nel periodo post-riproduttivo gli Storni si aggregavano in grandi numeri alla Cassinazza. Non posso che immaginare che il loro allontanamento sia un effetto del caldo anomalo di questa stagione.
Anche per l’Airone guardabuoi nutrire la prole è cosa perigliosa: basta una mossa falsa e questi ti cavano gli occhi.
Report dal 3 al 5 agosto 2022
Le temperature di questi giorni possono essere definite in solo un modo: esagerate. Riesco a vedere un unico lato positivo: fa così caldo che non ci sono più in giro neppure le zanzare! Anche per loro si è superato il limite.
Per quanto riguarda la fauna – e gli uccelli in particolare – sono giorni di calma piatta; a parte le solite specie di ogni giorno e gli aironi affaccendati alla garzaia, non si vedono altri movimenti, non si sentono canti. Anche i chiassosi Rigogoli in gran parte se ne sono andati.
C’è voluta una gran pazienza per far saltare fuori un singolo Cannareccione, unico portabandiera della migrazione. Le farfalle, le libellule e tutti gli altri insetti sono ridotti ai minimi termini. Da una settimana è comparsa alla Cassinazza una famiglia di Cavalieri d’Italia, due adulti e due giovani. I genitori sono molto protettivi e coraggiosamente si mettono in mezzo fra me e i loro figlioli; schiamazzano e alle volte, preso coraggio, mi volano contro.
Report dal 28 al 30 luglio 2022
Dopo tanta siccità è caduta la pioggia, non molta ma sufficiente a rinverdire i prati.
In questi giorni i Rigogoli si mettono in evidenza: cantano, richiamano, volano, si raggruppano, litigano, si inseguono. Tutta questa agitazione prelude alla migrazione che presto li riporterà in Africa. Delle Sterne comuni rimane ora una sola coppia, che sta ancora badando a un ultimo giovane ritardatario, che peraltro è già perfettamente in grado di volare. Tutte le altre a quest’ora saranno ormai in mare aperto, dirette a svernare nell’Atlantico. Gli unici migratori che hanno dato segno di sé sono stati l’Averla piccola e la prima delle Marzaiole, che mi aspetto arriveranno più numerose in Agosto. Orthetrum cancellatum è una delle libellule più comuni della Cassinazza; proprio per questo è una di quelle specie neglette che mai hanno ricevuto il riconoscimento di una fotografia.
Report del 24 luglio 2022
Durante questa settimana sono mancato dalla Cassinazza; da un lato uno di quegli impegni casalinghi che capitano poche volte nella vita, dall’altro le temperature che hanno sfiorato i 40 gradi, mi hanno tenuto lontano. Solo oggi ho potuto solo fare un giro di poche ore. La siccità
ora sta colpendo duro: i prati e il sottobosco sono rinsecchiti, la terra è polvere coperta di foglie secche, anche gli alberi di alto fusto, qualunque sia la specie, ne stanno soffrendo. Oltre alle cicale, gli unici richiami che si odono sono quelli del Rigogolo e del Picchio rosso minore; per la prima volta non si è più sentito il Cuculo: se ne sono partiti.
La garzaia è piena dei richiami degli adulti e delle strida dei pulcini e pare si sia allargata ancora di più, con nuovi nidi di Nitticora e Airone guardabuoi su cespugli di salice dove una settimana fa non vi era nulla. Le cure parentali tra gli aironi sono una faccenda movimentata, con gran sbattere di ali e incrociare di becchi (che sono affilati come pugnali, da maneggiare con cura). Più simile ad una lite in famiglia che a delle cure amorevoli.
Report del 14-15 luglio 2022
Stavo ad osservare il volo delle Sterne comuni della nostra colonia, i giovani e gli adulti; in mezzo a loro ce n’era qualcuna diversa. Con un
modo di volare diverso, un richiamo diverso, un becco diverso, invece di tuffarsi per catturare pesce cacciavano libellule in volo e a pelo
dell’acqua. Tre Sterne zampenere! Sono passati molti anni da quell’unica altra volta che vedemmo questa specie in Cassinazza.
Intanto, uno ad uno, ricompaiono i limicoli: questa settimana è la volta del Piro-piro boschereccio. I questi ultimi giorni il caldo si è fatto estremo e continua la siccità; per limitare la perdita d’acqua, molte piante, in particolare i pioppi, hanno iniziato a lasciar cadere le foglie.
Un effetto evidente di questo clima è la grande scarsità dei fiori e degli insetti: rare le farfalle, pochi i coleotteri e tutti gli insetti impollinatori. Un effetto stagionale e speriamo temporaneo, che però si aggiunge alla crisi già in corso da tempo che colpisce tutti gli insetti in generale.
Il report della settimana scorsa era stato accompagnato da una foto della Sterna comune; ora l’arrivo della Sterna zampenere capita a proposito per illustrare le differenze tra le due specie.
Report del 6 e 7 luglio 2022
La prima Pantana sulla via del ritorno ci ha confermato che per i limicoli la migrazione autunnale è già avviata. Ora molte delle nuove Sterne si sono involate; a conti fatti, la sopravvivenza dei nuovi nati è stata non altissima ma comunque soddisfacente, considerati i mille pericoli e difficoltà attraverso i quali i pulcini devono passare indenni. Piuttosto, un altro problema ha avuto un effetto maggiore: diversi nidi sono stati abbandonati, quando già la covata era completa e l’incubazione quasi giunta al termine. In questo modo, è andata persa una parte delle uova deposte. E non per causa di predatori: le uova sono semplicemente rimaste al loro posto, non più accudite. Ci siamo interrogati sui possibili motivi. Una possibilità è che la siccità di questa stagione, con i fiumi ridotti a rigagnoli, abbia ridotto la disponibilità di cibo fino a convincere le Sterne che non c’erano risorse a sufficienza per portare avanti la covata. Un’altra ipotesi chiama in causa la fertilità: avvicinandosi la data di schiusa, gli adulti hanno percepito che le loro uova non erano feconde e le hanno abbandonate. Questo spiegherebbe anche l’insolito fenomeno delle uova soprannumerarie: in alcuni nidi già completi con tre uova, ne sono state deposte altre, accanto o addirittura sopra a quelle già presenti. A suo tempo, partite le Sterne, proveremo a recuperare queste uova non schiuse e forse si potrà verificare se fossero fecondate oppure sterili.
Il volo delle Sterne è veloce e imprevedibile, con deviazioni e scarti improvvisi. E’ per questo che sono orgoglioso di questa foto, ottenuta
dopo ore di tentativi a vuoto.
Report dal 29 giugno al 1 luglio 2022
Si vedono in giro i giovani dell’Airone rosso; sembra che abbiano preso il volo già da tempo. Hanno lasciato il nido anche le più precoci tra le
Nitticore; più che volare, saltano goffamente da un ramo all’altro, sempre sul punto di cadere di sotto. Alcune delle giovani Sterne quantomeno svolazzano; la maggior parte, però, sono ancora pulcini da nido. I giovani delle Cicogne sono ancora lontani dal loro primo volo.
Quest’anno sembra che qualcosa sia andato storto nel corso della loro nidificazione; dei tre nidi presenti, due contengono due soli giovani e
il terzo è desolatamente vuoto. Se si considera che la covata normale per una coppia di Cicogne è di quattro uova, significa che le perdite
sono state molto alte, qualsiasi ne siano state le cause. I Germani reali sono entrati nel periodo della muta; i maschi hanno perso il loro piumaggio colorato, alcuni di essi così completamente che ora non sono neppure in grado di volare.
Sulla vegetazione diventa evidente la devastazione causata dalla Popillia japonica, che non si limita a divorare il fogliame, ma attacca anche i frutti sulle piante, che siano selvatici o coltivati.
La garzaia, che già accoglie i nidi di Nitticora, Garzetta, Airone rosso, Airone guardabuoi, Sgarza ciuffetto e Marangone minore, come magnete attira altri nuovi ospiti: ai livelli più bassi, quasi a pelo dell’acqua, ora si muovono alcuni Tarabusini; come minimo ci sono almeno
due coppie che nidificano.
Report dal 22 al 25 giugno 2022
Nel periodo della mia assenza, quella che era la “piccola” garzaia della Cassinazza ha avuto uno sviluppo spettacolare. Le prime coppie di
Garzette e Nitticore che hanno costruito il loro nido, ne hanno attirate molte altre, assieme a dozzine di Aironi guardabuoi e un buon numero di Marangoni minori; ora i nidi si accalcano l’uno sull’altro; è un condominio molto affollato. Ai piani più bassi si può vedere anche un
nido di Sgarza ciuffetto, il più raro degli aironi coloniali. Nello stesso periodo, sono schiuse le uova delle Sterne e quelle dell’unica covata del Corriere piccolo: i suoi pulcini sono autonomi già da subito e se ne vanno razzolando in giro, non più grandi di una noce, mentre i genitori li sorvegliano. La Cassinazza ha anche ricevuto alcune visite inattese. La più significativa quella di tre Morette tabaccate, specie che non si faceva vedere da almeno quindici anni. E’ poi comparsa una Oca egiziana, una specie che non possiamo accettare come genuinamente selvatica: troppo lontani i suoi paesi di origine e troppo diffusa in parchi zoologici e giardini.
Già di ritorno, sono ricomparsi una dozzina di Piro-piro culbianco e qualche Alzavola. Una comparsa molto meno gradita è quella della
Popillia japonica, un coleottero invasivo e devastante, capace di defoliare qualunque tipo di vegetale. Il Marangone minore è una specie in forte espansione, apparso alla Cassinazza solo in tempi recenti; ora è diventato anche nidificante. Benvenuto
Report dal 30 maggio al 3 giugno 2022
Questo momento di inizio estate è, in genere, il più tranquillo e privo di eventi: la migrazione è solo un ricordo e gli uccelli nidificanti hanno cessato di cantare. La Cassinazza riesce comunque sempre a riservare delle sorprese e la perseveranza delle nostre osservazioni viene premiata. Questa settimana una nuova specie è venuta ad allungare la nostra lista degli uccelli: un Mignattino alibianche ha perlustrato le acque del lago per una giornata intera. Devo riconoscere che da tempo c’era chi, tra noi, pronosticava questa specie come la più probabile nuova comparsa alla Cassinazza. Anche le farfalle ci hanno dato una nuova specie: Leptidea sinapis, una esile farfalla della stessa famiglia delle cavolaie, caratterizzata dalle ali bianche con macchie nere. Esattamente come tutte le altre cavolaie. Niente di spettacolare e forse proprio per questo non è escluso che sia presente magari già da tempo, finora passata inosservata. E’ una specie tipica dei boschi e dei margini delle foreste, segno di come gli ambienti boschivi della Cassinazza abbiano raggiunto la maturità.
Ciò che mi sta più a cuore in questo periodo è l’andamento della piccola colonia di Sterna comune, che ora conta almeno 15 nidi attivi, tutti protetti dalla predazione da parte della Cornacchia grigia.
Anche per me, ogni tanto, viene il momento di prendermi un poco di vacanze; queste cronache si interromperanno per un paio di settimane.
Vi saluto con questa foto di una madre con il suo piccolo.