Report settimanali

01 Apr 2023

Report dal 27 al 31 marzo

La varietà delle specie è molto alta; in questi giorni siamo riusciti a vedere quasi ottanta specie di uccelli e nell’intero mese di Marzo più
di cento. Nonostante questo, noi riusciamo ugualmente a dirci scontenti e lamentarci che le abbondanze sono misere, specialmente per i
passeriformi. Chissà: forse sono le nostre aspettative che sono troppo alte.
Nel corso delle settimane passate la gran parte delle anatre sono partite: delle Alzavole ora ne restano meno di un centinaio – a fine Gennaio ne avevamo contate venti volte tante – e altrettanto è stato per i Germani reali, che si siano dispersi localmente per nidificare o siano
partiti per il Nord.
Nelle zone umide i Cavalieri d’Italia sono ora circa quaranta e sono arrivati piccoli gruppi di Totani mori e Marzaiole; restano ancora dozzine di Piro-piro culbianco, mentre sono scarsi i Combattenti – che in altri anni a questa data assommavano a centinaia – e i Beccaccini.
I migratori apparsi questa settimana comprendono il Fanello, il Torcicollo, il Rondone maggiore e la prima coppia di Sterne comuni della nostra colonia nidificante. Il più interessante in assoluto è stato un Chiurlo piccolo, una specie che in tutti questi anni mai era stata vista prima alla Cassinazza; la sua sosta però è stata brevissima.

Prolunga invece la sua sosta alla Cassinazza il Mignattaio, che è con noi da due settimane.

25 Mar 2023

Report dal 22 al 25 marzo

E’ iniziato il periodo più interessante, quello delle continue partenze e dei nuovi arrivi.
Si sono messi in viaggio i Mestoloni, gran parte delle Alzavole e anche il Pettirosso, il Codirosso spazzacamino, il Regolo, lo Scricciolo, la Ballerina bianca. Questo non vuol dire che non se ne vedano più, rimane comunque una piccola coda di ritardatari; e poi, più avanti, di alcuni di loro ci raggiungeranno quelli che hanno svernato più a Sud.
In questi giorni hanno fatto la loro prima comparsa nell’anno Nibbio bruno, Falco pescatore, Nitticora, Upupa, Cutrettola, Tordela.
I limicoli vanno aumentando di giorno in giorno: nel momento migliore si contavano cinquanta Piro-piro culbianco, trenta Cavalieri d’Italia, sessanta Combattenti, quaranta Pavoncelle più una spruzzata di Beccaccini, Totani mori, Corrieri piccoli, Piro-piro boscherecci.
Ci sono quattro specie che stiamo tenendo d’occhio in maniera particolare. Due sono solo di passaggio : il Mignattaio e le due Spatole che entrambi hanno prolungato la loro sosta per tutta la settimana. Gli altri due sono acquisti recenti che speriamo diventino residenti: il Picchio muratore che continua a cantare nel bosco e l’Astore, anzi la coppia di Astore, che mantiene un territorio ben preciso e si sono fatti osservare più volte, il maschio mentre cacciava, la femmina bullizzata da uno stormo di Cornacchie grigie. Cornacchie coraggiose, ma che devono stare bene attente a quello che fanno.

Il sole di inizio primavera ha risvegliato gli insetti: varie specie di farfalle e una miriade di impollinatori. Osmia rufa è una piccola ape solitaria, molto diffusa. I maschi – come quello nella foto – appaiono ai primi segni della primavera; le femmine arriveranno dopo circa due settimane.

20 Mar 2023

Report dal 15 al 18 marzo

Nel giro di un paio di giorni, la migrazione si è avviata alla grande. L’hanno iniziata i limicoli. I nuovi arrivi di questa settimana sono il Cavaliere d’Italia, il Piro-piro boschereccio e il Totano moro. Di quelli già presenti, i Corrieri piccoli sono pochi, i Beccaccini e le Pavoncelle qualche dozzina, i Combattenti un massimo di cinquanta e i Piro-piro culbianco almeno ottanta. Per quest’ultimo – una specie che non è per nulla gregaria – si tratta di una concentrazione notevole. Per tutti quanti, pressati dalla loro urgenza di proseguire e aiutati dal bel tempo stabile, la sosta alla Cassinazza è breve, per alcuni anche solo di poche ore. Sempre nelle zone umide, hanno fatto la loro prima comparsa Marzaiole, Fischioni, un Mignattaio, una coppia di Spatole, il Voltolino e il Tuffetto. Il Luì piccolo continua ad essere il più abbondante tra i passeriformi, è evidente un influsso dello Spioncello e sono arrivati Luì grosso, il Codirosso e le Rondini.
E poi una specie mai osservata prima alla Cassinazza: la Cincia bigia. Anche lei, come  già il Picchio muratore la stagione scorsa, ha trovato
una corridoio ecologico per passare dal Parco del Ticino, che di certo è il luogo di origine per entrambi, fino alla Cassinazza. E non è mancato l’Astore, che ha dato spettacolo quando mi ha sorvolato trasportando una Alzavola tra gli artigli.

Anche il Fiorrancino è in movimento; era presente all’inizio dell’inverno, poi con l’arrivo del freddo se ne era andato e per un paio di mesi non lo abbiamo più visto. Ora lo si incontra di nuovo con una certa frequenza, anche se non lo si può dire numeroso.

15 Mar 2023

Report dal 7 all’11 marzo 2023

Il birdwatching è fatto anche di ascolto, non solo osservazione. Subito ci si accorge di ciò che manca: il cicaleccio dei Lucherini, che prima si poteva sentire di continuo, è diventato raro; anche loro sono in partenza e ne sono rimasti pochi piccoli gruppi. Ora sono i Pettirossi a cantare con foga, segno che anche loro tra poco si metteranno in viaggio verso le aree di riproduzione. Al contrario il Picchio muratore, che non è migratore, canta perché intende rimanere; vuole stabilire un suo territorio dove nidificare. Un altro richiamo attirava l’attenzione da circa dieci giorni, dall’interno del bosco; solo un sospetto su chi potesse essere. Oggi l’abbiamo visto mentre si muoveva tra gli alberi gridando: l’Astore. Di solito è silenzioso e tiene questo comportamento solo nel suo territorio e vicino al nido, all’inizio della stagione riproduttiva; la nidificazione dell’Astore sarebbe un evento eccezionale e, a questo punto, siamo autorizzati a ritenerlo molto probabile. Nuovi arrivati in questa settimana sono alcuni Codoni e i primi Combattenti, Piovanello pancianera e Pittima reale. Ho fatto anche un giro di monitoraggio dei nidi di Cicogna bianca nella nostra area; solo due dei quattro nidi “storici” sono per ora occupati: quello alla cascina Cadenazza e quello sul campanile della chiesa di Baselica; in quest’ultimo sembra che sia già iniziata la cova. E’ rimasto purtroppo vuoto il nido alla Cassinazza, che inizialmente aveva attirato l’interesse delle Cicogne.
Il polline e il nettare dei fiori sono molti nutrienti. Il Salix capraea, offre il suo polline in grossi granuli sulla cima degli stami; così facile da raggiungere, è una manna per molti dei passeriformi presenti nell’inizio della primavera.  Per la Cinciarella una attrazione irresistibile.

 

05 Mar 2023

Report dal 1 al 3 marzo 2023

I giorni a cavallo tra la fine di Febbraio e l’inizio di Marzo sono la data classica di comparsa del Corriere piccolo alla Cassinazza; e infatti eccoli qui anche quest’anno, primi tra i limicoli in migrazione. Hanno preceduto solo di un giorno la prima Pantana della stagione. La migrazione ha poi dato spettacolo con il passaggio delle Gru, con diversi voli in due giorni consecutivi; anche questa volta erano dirette con precisione verso Est. Per le Canapiglie è venuto il momento di partire; i Mestoloni invece sono ancora tutti qui. Tra i piccoli uccelli, questo è il momento del Luì piccolo; evidentemente è arrivato in gran numero. Il sottofondo sonoro di questi giorni è il suo continuo richiamo, ritmico e così ripetitivo che gli ha guadagnato i nomi della specie in diverse lingue: Chiffchaff in inglese, Zilpzalp in tedesco e qualcosa di simile anche in olandese.
Il Gabbiano reale alla Cassinazza è una specie scarsa; ogni inverno compaiono due adulti, solo di rado accompagnati da uno o due immaturi. Non si può dire se sono una coppia e se sono sempre gli stessi individui, nel qual caso sarebbero molto anziani: quasi vent’anni. In una primavera ormai lontana nidificarono e deposero le loro uova, ma senza successo.

 

26 Feb 2023

Report dal 21 al 23 febbraio 2023

Di questa nuova migrazione per ora sono evidenti le partenze. La gran parte dei Germani reali e delle Alzavole se ne è andata; il loro esodo rende più evidenti i circa trenta Mestoloni e la dozzina di Canapiglie che invece sono ancora presenti. Molto diminuiti anche i Migliarini di palude; tra quelli che rimangono, i maschi, ormai intasati di ormoni, hanno preso a cantare anche se sono lontanissimi dai loro siti di nidificazione. Gli alti e bassi da un giorno all’altro nel numero delle Pavoncelle mi sembrano solo vagabondaggi locali più che flussi migratori.
La Beccaccia, più che di passaggio è probabile che sia uno svernante e sempre lo stesso individuo, visto che le tre o quattro volte che l’ho incontrata nei mesi scorsi è sempre successo nello stesso tratto di bosco. Unico arrivo, ma accolto con nostro grande entusiasmo, quello della
Cicogna bianca che appena comparsa si è subito interessata al nido accanto a casa. L’anno scorso, dopo che la coppia si era già insediata, alcuni giorni di movimento proprio sotto al nido li aveva preoccupati e se ne erano andati altrove. Speriamo che quest’anno rimangano.

Un ospite della Cassinazza di cui non parlo mai è l’Oca selvatica; selvatica per modo di dire, in verità. Infatti la specie è stata introdotta a più riprese negli anni scorsi e quindi gli individui presenti sono tutti di origine domestica. Ma riconosco che si sono naturalizzate molto bene: volano perfettamente – a volte allontanandosi anche di molto e a lungo – e le più vecchie nidificano e si riproducono. E nonostante il loro pericoloso girovagare, sono riuscite a superare indenni la stagione venatoria: chapeau!

 

17 Feb 2023

Report dal 13 al 16 febbraio 2023

La migrazione di questa primavera si inaugura con un grande volo di Gru, almeno 130 individui che dopo aver roteato a lungo per guadagnare quota si sono diretti decisi verso est. Le loro forti grida si sono udite prima ancora che le vedessi in cielo e ancora si sentivano molto dopo che erano sparite lontano.
Potrebbero essere movimenti migratori anche l’arrivo di un piccolo numero di Beccaccini e di una manciata di Mestoloni.
In questa parte finale dell’inverno il dormitorio dei Marangoni minori si è rapidamente sgonfiato; dalle molte centinaia che vi si radunavano fino a poche settimane fa, ora ne arriva solo qualche dozzina.
Anche la vegetazione preannuncia il cambio di stagione: si gonfiano le gemme di diversi arbusti e quelle dei salici sono sul punto di aprirsi; a terra spuntano i primi fiori di Leucojum vernum e della Pulmonaria officinalis.

Anche il Pendolino sembra aumentato di frequenza in questi giorni, come se ci fosse stato un influsso. Durante l’inverno, il pendolino vive nel canneto; con il suo becco appuntito perfora lo stelo delle canne, al cui interno trova uova e larve di insetti e ragni.

09 Feb 2023

Report dal 7 all’8 febbraio 2023

Dopo le intemperanze della scorsa settimana, il clima si è riportato ad un sano freddo invernale. Se si esclude l’andirivieni delle Pavoncelle, il ritorno del freddo ha bloccato ogni movimento degli uccelli; i Mestoloni sono ancora circa venti e le Canapiglie dieci, ossia esattamente quelle che erano state contate in Gennaio. Se il freddo non stimola gli uccelli a migrare, ora che le giornate sono più lunghe, le ore di luce aumentate già ne accendono l’istinto riproduttivo. I Germani reali si accoppiano nella loro solita maniera manesca e c’è da meravigliarsi come le femmine non ne restino affogate. Il Merlo si è messo in cerca di una compagna e canta all’alba, quando ancora è buio. Persino un minuscolo Regolo si impegnava nel corteggiare una femmina, cantando di fronte a lei tutto impettito, con la cresta arancione ritta e bene in mostra. Ma lei si mostrava indifferente. Avrei potuto fotografarli, se non fossi rimasto incantato a guardare.
Tra i piccoli uccelli I Lucherini sono sempre i più abbondanti; solo secondi vengono i Codibugnoli. Anche per loro si avvicina il tempo dei nidi e si vedono le prime coppie che si muovono attorno insieme e hanno abbandonato i branchi ai quali si erano uniti nell’inverno.

04 Feb 2023

Report dal 1 al 3 febbraio 2023

Sono stati giorni con una grossa escursione termica: al mattino il gelo poi, nel pomeriggio, si sono risvegliate le farfalle – la solita Vanessa atalanta – e le api che vanno a bottinare sui fiori del nocciolo, gli unici fiori disponibili in Gennaio.
La Cinciallegra canta con entusiasmo e anche gli Storni ci danno dentro; loro, però, non sanno fare meglio di uno stridere stonato. Molti già sentono la voce della prossima stagione e si mettono in movimento: almeno la metà delle anatre presenti fino a due settimane fa si sono allontanate. Non si vede più nemmeno il Martin pescatore, ma lui credo per un motivo diverso: a questo punto dell’inverno ha preferito non rischiare che le acque gelassero. Alla fine poi non è successo, ma è comunque una saggia mossa. Molti vuoti anche tra i piccoli uccelli. Rimangono i Regoli ma è sparito il Fiorrancino. E’ ancora presente un piccolo numero di Fringuelli, ma con loro nessuna Peppola. Di tutti, l’unico che si vede abbondante è il Lucherino. Non si mettono molto in mostra e spesso sono anche silenziosi; radunati in branchi rimangono sulle chiome alte degli alberi, specialmente il loro preferito: l’Ontano.

28 Gen 2023

Report dal 26 al 28 gennaio 2023

Il gelo dell’inverno ci ha simpaticamente accompagnato sabato scorso, nel giorno designato per il censimento I.W.C. E solo per quel giorno.
Il ghiaccio non ha influito sui conteggi delle anatre, che si sono semplicemente spostate dove le acque più profonde non erano gelate. Ha invece allontanato le Pavoncelle: ne erano rimaste poco più di venti. Non appena la temperatura è tornata sopra lo zero, anche le Pavoncelle
sono tornate numerose – almeno duecento – esattamente come erano nei giorni che hanno preceduto il censimento. Chissà se chi coordina i
risultati del I.W.C. vorrà tenere conto di questo dato. Nel mezzo di un volo di Germani reali, un’anatra dalle ali bianche ha subito attirato l’attenzione e dato l’avvio alle più disparate ipotesi sulla sua possibile specie. Niente da fare: era anche quello un Germano, probabilmente di origine domestica o, nella migliore delle ipotesi, un albino parziale. Il Picchio rosso minore canta e tambureggia; sente vicina la stagione riproduttiva. Questa specie alla Cassinazza si sta espandendo: solo nel percorso della mia passeggiata mattutina ne incontro almeno cinque
maschi in canto.
Per come lo conosciamo, lo Scricciolo è un esserino esagitato, che sfreccia come un topo vicino al terreno, mai fermo, sempre all’erta, con la coda ritta. Ma anche lui ha i suoi momenti di relax; qui lo vediamo occupato in un altro dei “comfort behaviour”, in questo caso il “preening”, che consiste nel riordinare e pettinare il piumaggio col becco. Visto in questo modo, si fatica a riconoscerlo come uno Scricciolo.