Report settimanali

08 Giu 2023

Report dal 6 all’8 giugno 2023

Ecco il primo dei Piro-piro culbianco che ritorna; verso la fine di Aprile erano transitati gli ultimi diretti verso nord e ora già ci sono quelli che stanno ripercorrendo la strada al contrario. Movimenti in corso anche per le Spatole: oltre ai due adulti che da un po’ bazzicano da queste parti, sono comparsi anche cinque giovani; uno di loro porta un anello colorato che rivela la sua provenienza dalla Camargue francese.
Molto breve l’apparizione di due maschi di Casarca. Questa specie non si sa mai come considerarla, se aufuga o davvero selvatica; di certo il comportamento di questi due è stato estremamente diffidente. Segnalo anche il sorvolo da parte di un Falco pescatore.
Sono comparsi i primi esemplari del coleottero Popillia japonica, invasivo e devastante. E già che stiamo parlando di alloctoni, in questi giorni si incontrano le grosse femmine della Tartaruga palustre americana (Trachemys scripta) fuori dall’acqua, intente a deporre le loro uova in una buca scavata nel terreno morbido. E pensare che uno dei miei vecchi libri affermava che questa specie “non è in grado di riprodursi” nel nostro Paese.
Il caldo e la siccità estremi dell’anno passato sono stati deleteri per le farfalle; ora la ripresa è solo parziale: la compagine delle farfalle risulta composta per la maggior parte da Pieridi, le cavolaie, tutti gli altri gruppi – vanesse, licene ed esperidi – rimangono scarsissime. Da tempo compio rilievi standardizzati; in queste settimane le sei specie di Pieridi presenti alla Cassinazza costituiscono oltre il 70% di tutte le farfalle contate.

La Pieris mannii, nella foto, è la meno conosciuta e si distingue dalle altre per minute differenze nella forma e disposizione delle macchie nere.

02 Giu 2023

report dell’ 1 e 2 giugno 2023

Siamo ormai entrati nell’estate – anche dal punto di vista del clima – e l’attività degli uccelli si sta smorzando; cantano ancora la Cannaiola
verdognola e l’Usignolo di fiume, già molto meno la Capinera e l’Usignolo. Comincia un periodo di calma, che durante questa settimana è stato ravvivato da qualche presenza meno abituale: prima un Mignattino, poi quattro Moriglioni – tre maschi e una femmina – che hanno sostato solo per poche ore e infine tre Spatole che vanno e vengono, a volte tutte insieme, a volte una o due soltanto.
La garzaia ora diventa il principale centro di interesse. Quest’anno sembra ospitare molti più nidi e occupare una parte più estesa del
bosco. In maggioranza sono i nidi dell’Airone guardabuoi, meno numeroso il Marangone minore, poi viene la Garzetta e piuttosto scarsa la
Nitticora; una o due coppie al massimo per l’Airone rosso e la Sgarza ciuffetto. Impossibile contare quanti siano i nidi in totale; sembrano
però davvero molto numerosi: credo che tra cento e duecento sia una stima verosimile.

L’inquilino più numeroso, l’Airone guardabuoi appunto, si prende la foto della settimana. Posato anche lui su quel ramo che tanto piace a tutti gli aironi.

27 Mag 2023

Report dal 21 al 27 maggio 2023

Ho cercato di capire cosa sia successo alle covate delle Sterne. Finora, piccole gabbie di maglia metallica poste sopra alle uova le avevano difese dalla predazione. Quest’anno, le stesse protezioni non hanno funzionato per niente. Mi sono convinto che i colpevoli sono le Cornacchie grigie. Non tutte le cornacchie ma i due individui, sempre gli stessi, che da anni nidificano sulle alberature di fronte alla colonia. Col tempo hanno perso la diffidenza verso l’oggetto ignoto e capito come arrivare alle uova. Anche le finte covate che avevo realizzato con uova di gallina sono state predate; tutte tranne quella dove avevo piazzato la fototrappola che le avrebbe incriminate! Avversari di tutto rispetto, le avevo sottovalutate. Ora costruirò delle gabbie nuove e diverse; il problema è impedire l’accesso alla furba Cornacchia e permetterlo invece alla Sterna, molto più stupida.

Veniamo alle osservazioni di questa settimana. La coppia di Mestoloni che si attardava ancora alla Cassinazza se ne è partita, portandosi via
la nostra speranza che potessero qui nidificare. Il Picchio nero, invece, rimane ancora; è diventato molto silenzioso ed è quasi introvabile. Forse si è rassegnato alla condizione di scapolo. Due Spatole volavano appaiate e in sincrono, una trasportava un ramo nel becco: segno sicuro che da qualche parte stanno costruendo il nido. Intanto si sono schiuse le uova delle Folaghe e si vedono in giro i piccolissimi pulcini neri con la loro stravagante testolina rossa. Infine, segnalo la breve presenza di tre Mignattini; la specie è regolare quasi ogni anno, specialmente all’inizio dell’estate.

Continuo con la serie di foto degli aironi appostati su quello stesso ramo; questa volta una Garzetta con le sue piume vaporose.

18 Mag 2023

Report dal 16 al 18 maggio 2023

Una settimana intera di maltempo, con pioggia e soprattutto basse temperature.
Nei primi giorni della settimana è comparsa una bella rarità, per la Cassinazza: due Avocette. In precedenza, l’avevamo osservata solo altre quattro volte in oltre venti anni.
L’Astore è molto, molto cauto nei pressi del suo nido. Io mi ci avvicino non più di una volta la settimana, e solo per controllo; mi ritengo quindi fortunato di averlo visto arrivare sul nido dove ormai ci sono i suoi piccoli.
Una grande delusione è venuta dalla colonia delle Sterne: nel giro di pochi giorni, tutte le uova deposte sono sparite. Predate. Ma si capisce da chi: escluderei le Cornacchie, che negli anni scorsi non sono mai riuscite a superare le protezioni messe proprio per impedire loro di raggiungere le uova. Ci sono comunque altri canditati al ruolo di pirati; se – o meglio, quando – le Sterne deporranno di nuovo, troveremo il modo di identificarli.

Tre sono le specie di aironi di colore bianco: l’Airone guardabuoi, la Garzetta e l’Airone bianco maggiore. Cominciando da quest’ultimo li presenterò tutti nelle foto a corredo di questi report. Se ci fate caso, sta posato su quello stesso ramo caduto in acqua che si vedeva anche nella foto di settimana scorsa: per tutti gli aironi rappresenta un buon appostamento dove cacciare e a me ha permesso molte fotografie.

11 Mag 2023

Report dal 9 all’11 maggio 2023

La migrazione ora è giunta al termine; dei limicoli non rimangono che un pugno di Piro-piro boschereccio e delle anatre solo i Germani reali
nidificanti, anche se una coppia di Mestoloni ancora presenti ci fa sperare che questa specie possa nidificare alla Cassinazza. Sarebbe la prima volta. Il Tarabusino ha completato l’arrivo dei migratori nidificanti alla Cassinazza.
Sugli isolotti nel mezzo delle zone umide, alcune coppie di Pavoncelle mostravano un comportamento molto territoriale; avevano un qualche
interesse importante. Che si trattasse dei loro nidi ne ho avuto certezza quando tra l’erba ho scorto alcuni pulcini; nati da poco e sfortunati, perché come benvenuto al mondo hanno trovato giornatacce di pioggia e freddo. Le Sterne della nostra piccola colonia hanno già dieci nidi attivi, la maggior parte ormai con la covata completa di tre uova, e tutte quante adeguatamente protette dalla predazione da parte delle Cornacchie grigie. Nella garzaia hanno preso posto anche i Marangoni minori e ora il sito è molto affollato. Nitticore, Garzette, Aironi guardabuoi e i Marangoni minori si stanno dando un gran daffare a preparare i loro nidi, tra corteggiamenti delle coppie, litigi tra vicini e vocalizzazioni strane e buffe.
La Cassinazza è il posto degli aironi; grazie alla vicinanza ad una delle garzaie “storiche” gli aironi l’hanno sempre usata come area di foraggiamento, dall’anno scorso l’hanno scelta anche per nidificare. Le varie specie si avvicendano nelle diverse stagioni dell’anno e ricordo almeno un paio di giornate nelle quali siamo riusciti ad osservare tutte le nove specie di aironi europei.
La Sgarza ciuffetto forse è la specie meno numerosa, senza dubbio è la più elegante

05 Mag 2023

Report dal 3 al 5 maggio 2023

Il canto esplosivo dell’Usignolo di fiume si fa sentire un po’ dovunque; è segno che la specie è ritornata alla densità di un tempo, prima che
alcuni inverni gelidi la spazzassero via dalle nostre zone. Altra storia per l’Usignolo: venti anni fa si incontrava un maschio in canto ogni
cinquanta metri; ora è molto più scarso. Due specie simili, come dimensione, aspetto, stile di vita e dieta – entrambi insettivori – che hanno però due modi opposti per affrontare la cattiva stagione: l’Usignolo di fiume rimane residente, l’Usignolo invece migra per lunghissime distanze. Ognuna delle due strategie comporta dei rischi; il riscaldamento climatico sta ora favorendo il primo, la desertificazione e il degrado dei territori di svernamento in Africa penalizzano il secondo. Le Sterne della nostra colonia hanno già deposto le prime uova, con un
buon anticipo rispetto agli anni scorsi. Nel frattempo, nella colonia degli aironi cominciano a prendere posto le Garzette e gli Aironi guardabuoi; e ho anche visto una Sgarza ciuffetto muoversi lì attorno.
In questi giorni sono arrivati la Cannaiola verdognola, il Culbianco, il Pigliamosche e il Falco pecchiaiolo; molti Gruccioni solcano il cielo. Le due Volpoche comparse la settimana scorsa continuano la loro sosta. Il Picchio nero si muove in lungo e in largo per tutta la Cassinazza e continua a richiamare e cantare; per ora non sembra che sia riuscito a trovare una compagna.

Non così il Picchio muratore – l’altro dei nuovi colonizzatori alla Cassinazza – che invece quando è comparso la prima volta era già in coppia. Hanno messo su casa e ora stanno portando a termine la nidificazione. Muovendosi a testa in giù lungo il tronco degli alberi.

29 Apr 2023

Report dal 24 al 29 aprile

Il passaggio del Piro-piro boschereccio ha superato il momento di picco e il loro numero è sceso di giorno in giorno, da un centinaio a qualche
decina. Passano ancora gruppi di Combattenti, Totani mori e Pantane e poi una coppia di Volpoca e uno splendido gruppo di dieci Mignattai. So però che con l’inizio di Maggio la migrazione andrà a esaurirsi. Le Alzavole sono tutte partite – questi sono stati i primi giorni senza di loro dopo i mesi dell’autunno e dell’inverno – e anche il Porciglione se ne è andato, nel suo caso è il silenzio che ne fa notare l’assenza. Anche i luì, cosi presenti la scorsa settimana, ora sono diventati rari. I visitatori estivi che ci hanno raggiunto questa settimana sono la Sgarza ciuffetto, il Rigogolo, il Cannareccione, la Cannaiola, la Tortora e il Lodolaio, che quest’anno troverà alla Cassinazza il suo peggiore nemico: l’Astore. I nidi della Cicogna bianca nella nostra zona sono tornati ad essere tre, come negli anni scorsi: seppure con ritardo, si è aggiunta un’altra covata. La colonia di Sterna comune si sta ripopolando, ora ne sono presenti poco più di venti e alcune hanno già iniziato i rituali di coppia. Un giro in canoa alla colonia di aironi mi ha mostrato che l’Airone rosso è già sul nido, mentre le Nitticore stanno prendendo le loro
posizioni.

Il Tuffetto è una improbabile pallina di piume, dotato di due alucce insignificanti. Non si capisce come possa volare; in effetti, non ricordo di averne mai visto uno in volo. Eppure in qualche modo migrano anche loro; forse nuotano?

21 Apr 2023

Report dal 19 al 21 aprile

Nelle zone umide la scena è sempre del Piro-piro boschereccio; in certi momenti si raggruppano – soprattutto quando compare lo Sparviere – e subito dopo cominciano a bisticciare finché ognuno riprende la sua distanza dagli altri. I Cavalieri d’Italia sono passati e se ne sono andati; ne restano solo una manciata. Sono ormai diversi anni che non nidificano più alla Cassinazza e di sicuro la causa ne è il disturbo da
parte dei Cinghiali. Anche il numero dei migratori che sostano è diminuito: in passato era normale averne oltre cento individui; quest’anno il massimo è stato di quaranta. Una giornata di tempaccio ha portato a bassa quota grandi stormi di Rondini, Balestrucci, Topini e finalmente anche i primi Rondoni della stagione.
Nella vegetazione di boschi e siepi domina il Luì grosso; non ricordo di averlo mai trovato tanto abbondante. Per fare poker, sono presenti anche il Luì piccolo, il Luì verde e il Luì bianco. Sono quattro anche le specie dei picchi, con il rosso maggiore, il rosso minore, il verde e il nero. Ho lasciato per ultima l’osservazione che mi ha dato più soddisfazione: ho potuto confermare la nidificazione del Picchio muratore, specie che alla Cassinazza è arrivata solo nello scorso autunno. I due adulti trasportano l’imbeccata ed entrano in vecchio foro scavato da un
picchio: piccoli sono già nati. Le notti di Aprile sono accompagnate dal trillo del Rospo smeraldino.
Rigorosamente notturno, emerge solo quando è buio. Una delle tante creature poco conosciute.

15 Apr 2023

report dal 10 al 15 aprile

Mentre il passaggio del Piro-piro culbianco si va esaurendo, è in corso quello del Piro-piro boschereccio; sparsi come sono, lontani un dall’altro, contarli è difficile oltre che noioso: duecento è una stima verosimile. Sono passati gruppi di due/tre dozzine di Combattenti e uno di Pantane; la loro sosta però è sempre stata brevissima, solo un’ora di riposo prima di ripartire.
I migratori in più comparsi nel corso di questa settimana sono la Balia nera, il Luì bianco e l’Airone rosso.
Ora che sta covando le uova, l’Astore è diventato un fantasma invisibile; se non sapessi che ha il nido, neppure sospetterei della sua presenza alla Cassinazza. Anche il Picchio muratore si è fatto silenzioso: non so dove, ma da qualche parte sta anche lui nidificando.
Il Picchio nero invece canta e grida, ha anche scavato una cavità-nido; sembra però che sia solo un maschio singolo, venuto in esplorazione e in cerca di una femmina. Auguri.
Sono molte ormai le farfalle in volo, in questi giorni si sono osservate quindici specie diverse e inoltre la prima libellula dell’anno: Ischnura elegans.

Per molte specie di uccelli, i riti del corteggiamento prevedono che il maschio offra cibo alla femmina: un boccone succulento, una grassa preda. Il Colombaccio è vegetariano e ad offrire un semino alla propria sposa ci farebbe poca figura. Ma ha una risorsa unica: il “latte del gozzo”, una secrezione ricca di grassi e proteine, molto nutritiva, con la quale vengono alimentati i pulcini e che anche la signora sembra gradire.

08 Apr 2023

Report dal 3 al 7 aprile

E’ tornato un freddo fuori stagione; per dirla come la televisione “con temperature al di sotto della media del periodo”. Molto al di sotto. Nonostante le mattinate gelide, il canto del primo Usignolo dell’anno ci porta subito in clima di estate.
Ogni altro arrivo di migratori – e ce ne sono stati: Piro-piro piccolo, Cuculo, Balestruccio, Topino, Forapaglie, Luì verde – è stato messo in ombra dalla prima comparsa, la prima di sempre, di un Picchio nero. Ancora una specie di ambiente forestale, dopo il Picchio muratore e la Cincia bigia, che nel giro di sei mesi viene ad aggiungersi alla check-list della Cassinazza. E’ sempre più evidente che deve essere maturato un corridoio ecologico che prima non esisteva; finalmente la Cassinazza non è più un isola in mezzo a un oceano di nulla.
All’interno bosco ho individuato il nido dell’Astore, con la femmina in cova. Il fatto che sia l’Astore che il Picchio muratore si siano stabiliti per nidificare e il forte aumento del Picchio rosso minore dimostrano come la vegetazione boschiva della Cassinazza abbia raggiunto uno maturo, 25 anni dopo le prime piantumazioni.
L’ospite principale della scorsa settimana – il Mignattaio –  evidentemente appagato dall’avere ricevuto l’onore della foto nel report, ha ripreso la sua strada e in questi giorni non si è più visto.

Le prime Nitticore sono arrivate verso il venti di Marzo e ora i loro ranghi sono al completo. Ancora non pensano a nidificare e sono attive solo di notte; durante il giorno riposano appartate nel fitto di un bosco di salici.