Ecco il primo dei Piro-piro culbianco che ritorna; verso la fine di Aprile erano transitati gli ultimi diretti verso nord e ora già ci sono quelli che stanno ripercorrendo la strada al contrario. Movimenti in corso anche per le Spatole: oltre ai due adulti che da un po’ bazzicano da queste parti, sono comparsi anche cinque giovani; uno di loro porta un anello colorato che rivela la sua provenienza dalla Camargue francese.
Molto breve l’apparizione di due maschi di Casarca. Questa specie non si sa mai come considerarla, se aufuga o davvero selvatica; di certo il comportamento di questi due è stato estremamente diffidente. Segnalo anche il sorvolo da parte di un Falco pescatore.
Sono comparsi i primi esemplari del coleottero Popillia japonica, invasivo e devastante. E già che stiamo parlando di alloctoni, in questi giorni si incontrano le grosse femmine della Tartaruga palustre americana (Trachemys scripta) fuori dall’acqua, intente a deporre le loro uova in una buca scavata nel terreno morbido. E pensare che uno dei miei vecchi libri affermava che questa specie “non è in grado di riprodursi” nel nostro Paese.
Il caldo e la siccità estremi dell’anno passato sono stati deleteri per le farfalle; ora la ripresa è solo parziale: la compagine delle farfalle risulta composta per la maggior parte da Pieridi, le cavolaie, tutti gli altri gruppi – vanesse, licene ed esperidi – rimangono scarsissime. Da tempo compio rilievi standardizzati; in queste settimane le sei specie di Pieridi presenti alla Cassinazza costituiscono oltre il 70% di tutte le farfalle contate.
La Pieris mannii, nella foto, è la meno conosciuta e si distingue dalle altre per minute differenze nella forma e disposizione delle macchie nere.