Dal 2010, le cicogne sono tornate alla Cassinazza. Diciamo “sono tornate” perchè da secoli la pianura era divenuta inospitale per questa specie: per la povertà dell’ambiente e per le persecuzioni dirette. Ora che è nuovamente la benvenuta, dove l’ambiente lo consente, le cicogne tornano. Passano volando in migrazione, vedono un bel posto, scendono, scelgono, si fermano. Ogni anno è stato un balletto tra tetti, campanili, alberi e piloni occupati nella zona di Darsena e Cassinazza, alcuni posti sempre, altri ogni tanto, alcuni nidi andati bene, altri falliti. In totale, dal 2010, sono nate e involate ben 49 piccole cicogne dai nostri territori. Quest’anno è ancora tutto da vedere: per adesso alcune coppie stanno già prendendo possesso dei nidi.
La lente d’ingradimento
una pagina per raccogliere approfondimenti, riflessioni, note curiose, eventi eccezionali…
Ducks on the rock…
..ma nel senso baristisco del termine: non rocce, ma con ghiaccio. La seconda metà dell’inverno ha portato numerose gelate e le anatre hanno dovuto spesso concentrarsi nelle zone dei laghi libere dal ghiaccio. La pompa che immette acqua di falda, e mantiene allo stato liquido una piccola parte delle zone umide, è un toccasana per gli uccelli acquatici. Dei mille presenti in questo specchio d’acqua, ben 700 si accalcavano dove il ghiaccio era sciolto. I più curiosi di voi possono divertirsi a cercare volpoche e mestoloni tra i germani reali.
REGOLI-AMO il calendario
Amo i regoli. Piccoli, ciarlieri, pervasivi nella loro discreta ma evidente presenza. Precisi nel loro arrivo in Cassinazza a metà Ottobre, per poi scomparire repentinamente a marzo: potremmo regolare il calendario sulla loro comparsa.
Così piccolo e strettamente insettivoro, è un miracolo come riesca a sopravvivere ai rigori dell’inverno: sfrutta probabilmente il torpore degli insetti nascosti nella vegetazione. Il troppo freddo, però, lo costringe a spostarsi: nell’inverno 2009-2010, più freddo e nevoso della media, non ne abbiamo mai visto nemmeno uno.
Abitudinari nella villeggiatura invernale
Se sono abitudinari i luì, a mettersi in viaggio sempre negli stessi giorni, cosa si dovrebbe dire di quegli individui che anno dopo anno tornano sempre nello stesso luogo, addirittura sullo stesso posatoio, pur dovendo attraversare mezza Europa per arrivarci? Chissà quanti uccelli lo fanno e non abbiamo modo di accorgercene perchè ci sembrano indistinguibili. L’Airone bianco che arriva ogni anno in Cassinazza, però, ha un anello che ci permette di riconoscerlo. E’ nato in Ungheria nel 2005, nella colonia in cui ha poi nidificato ogni primavera, e tutti gli anni torna a passare l’inverno da noi; ogni inverno, senza esclusione di colpi, da 14 anni a questa parte. Tanto di famiglia che, ormai, ha anche un buffo soprannome e lo si attende con ansia. L’anno che tardò ad arrivare, eravamo già tutti molto preoccupati. L’anno che stava morendo di inedia, per il gran gelo, fu rifocillato ad acciughe. Dopotutto, ha dei buoni motivi per essere affezionato alla sua solita pensioncina in riva al lago.
La famosa invasione delle Martore in Pianura
Qualche anno fa destava scalpore. Ora non più, ma ogni testimonianza di Martora in Pianura desta interesse e curiosità. Nei libri, nelle favole, tra gli zoologi e nella credenza popolare la Martora è sempre stata la cugina di montagna della Faina. La Faina quaggiù in pianura, con la Donnola, a entrare nelle storie dei contadini che raccontano di scorribande nei pollai, e la Martora lassù, arrampicata su un albero, nei boschi montani. Eppure da diversi anni la Martora è scesa dalle alture e sta sostituendo la Faina. Il motivo? Lo stanno ancora studiando. Vi terremo aggiornati. Intanto andate a vedere il video della Martora della Cassinazza su Instagram!
Piccoli abitudinari
Uno dopo l’altro, nei cespugli, sugli alberi, in volo. Acuti e sottili, i richiami dei luì piccoli riempivano la Cassinazza. Tanti, tantissimi. Nonostante viaggino solitari, non in stormi, i luì piccoli partono tutti nello stesso periodo. Degli abitudinari, come i nostri villeggianti agostani. Per fortuna il cielo non ha strade che si ingolfano e loro possono sfrecciare via, abbandonando il Grande Nord che sarà presto invaso dal gelo. Le giornate che si accorciano, le temperature che scendono e una voce interiore, perfettamente regolata, che gli dice di partire: tutto questo fa arrivare, ogni anno, i luì piccoli nella prima metà di Ottobre e in queste date, giorno più, giorno meno, c’è sempre stato un giorno in cui vi abbiamo raccontato: Oggi la Cassinazza pullulava di Luì piccoli. E il grafico, che riporta quante volte abbiamo visto i lui piccoli in un certo momento dell’anno, ci racconta proprio di questo arrivo, della loro presenza in inverno e della loro assenza in estate. Anno dopo anno, sempre uguale.
Il Falco pescatore
Grande volatore, bellissima silhouette, incredibile quando pesca e incline a posarsi in piena vista, su rami esposti e privi di fogliame: il Falco pescatore ha una attitudine da Star. A corroborare questa sua predisposizione a farsi osservare c’è anche una abitudine migratoria che lo porta a fare i suoi lunghi viaggi a tappe rilassate. Per passare dall’emisfero Nord, dove passa l’estate, alle calde zone tropicali e subquatoriali, dove passa l’inverno, il Falco pescatore impiega diverse settimane, a volte mesi, fermandosi spesso e lungamente nei siti che gli permettono riposo e buone possibilità di pesca. Cosicchè noi appassionati abbiamo tutto il tempo di passarci la voce per andarlo a vedere.
Il nuovo arrivato: il Marangone minore
Questa estate è comparso, per la prima volta in Cassinazza, il Marangone minore, il più piccolo della famiglia dei cormorani. Originario dell’Asia e del Nord Africa, negli ultimi anni ha iniziato ad espandersi anche in Europa. In Italia è comparso, pochi decenni fa, sul Delta del Po, nelle valli di Comacchio. In Lombardia, il primo, solitario, Marangone minore è stato visto durante l’inverno del 2014 nelle belle valli protette del mantovano. Da quell’ anno è andato aumentando fino ad arrivare a diverse centinaia di individui, sempre nelle zone umide di Mantova. Il suo arrivo nelle acque tranquille della Cassinazza era solo questione di tempo. Come dice la canzone: quando c’è una porta aperta, prima o poi, si sa. Chissà che la sua presenza non aiuti a tenere controllati i piccoli siluri, dopo che quelli adulti di grandi dimensioni sono stati rimossi l’anno passato.
Aggiornamento al 29 settembre: i Marangoni minori sono aumentati con regolarità ed ora sono 11. A quanti arriveremo questi inverno?