Report dal 29 marzo al 1 aprile
Durante le tre settimane in cui sono rimasto lontano dalla Cassinazza molto è cambiato.
E’ cambiata la stagione: finito ufficialmente l’inverno è iniziata la primavera, anche se a giudicare dal clima che ho ritrovato, proprio non si direbbe: vento freddo e pioggia senza fine. E’ mutato il paesaggio, le piante hanno cresciuto le foglie e tutto è verde.
Mi viene riferito che in quei giorni sono state viste diverse specie infrequenti e interessanti; l’avvistamento più importante è quello dell’Istrice, della quale finora alla Cassinazza erano state trovate solo pochissime tracce.
Molte delle specie svernanti sono ormai partite del tutto o ne rimangono pochissimi: Lucherino, Migliarino di palude, Scricciolo, Pispola,
Peppola, Regolo, Pettirosso, Pendolino, Cincia mora. Al loro posto, numerosi arrivi: Rondine, Balestruccio, Rondone, Forapaglie, Luì grosso, Nitticora, Piro-piro boschereccio, Pantana,
Totano moro, Nibbio bruno, le prime Sterne comuni, un bel gruppo di otto Pittime reali e molti Cavalieri d’Italia; solo brevemente di passaggio: Falco pescatore, Mignattino piombato e Chiurlo piccolo.
La Ghiandaia è un soggetto fotografico difficilissimo: scaltra, diffidente e sempre all’erta. Sono anni che cerco di rubarle una buona immagine.