Report dal 19 al 21 aprile

Nelle zone umide la scena è sempre del Piro-piro boschereccio; in certi momenti si raggruppano – soprattutto quando compare lo Sparviere – e subito dopo cominciano a bisticciare finché ognuno riprende la sua distanza dagli altri. I Cavalieri d’Italia sono passati e se ne sono andati; ne restano solo una manciata. Sono ormai diversi anni che non nidificano più alla Cassinazza e di sicuro la causa ne è il disturbo da
parte dei Cinghiali. Anche il numero dei migratori che sostano è diminuito: in passato era normale averne oltre cento individui; quest’anno il massimo è stato di quaranta. Una giornata di tempaccio ha portato a bassa quota grandi stormi di Rondini, Balestrucci, Topini e finalmente anche i primi Rondoni della stagione.
Nella vegetazione di boschi e siepi domina il Luì grosso; non ricordo di averlo mai trovato tanto abbondante. Per fare poker, sono presenti anche il Luì piccolo, il Luì verde e il Luì bianco. Sono quattro anche le specie dei picchi, con il rosso maggiore, il rosso minore, il verde e il nero. Ho lasciato per ultima l’osservazione che mi ha dato più soddisfazione: ho potuto confermare la nidificazione del Picchio muratore, specie che alla Cassinazza è arrivata solo nello scorso autunno. I due adulti trasportano l’imbeccata ed entrano in vecchio foro scavato da un
picchio: piccoli sono già nati. Le notti di Aprile sono accompagnate dal trillo del Rospo smeraldino.
Rigorosamente notturno, emerge solo quando è buio. Una delle tante creature poco conosciute.